giovedì 10 gennaio 2013

C’era una volta il Milan

Mirko Scimemi

C’era una volta una squadra che dominava le partite con il possesso palla e la tecnica dei giocatori messi in campo,c’era una volta il Milan degli olandesi,il Milan di Savicevic,il Milan di Shevchenko e Kakà,insomma campioni affiancati da altri pilastri che hanno reso magiche notti come quella di Manchester (tanto per citarne qualcuna). Se analizziamo la situazione attuale la squadra titolare è composta da giocatori che non sono di prima classe. Ma io mi soffermerei maggiormente sulla causa principale di questa decadenza: Allegri. L’allenatore dei rossoneri ha avuto due meriti in tre stagioni al Milan: vincere lo scudetto al suo primo anno (con Ibrahimovic e Thiago Silva) e fare esplodere El Shaarawy senza l’ingombrante figura di Ibra Supremacy! Per il resto Allegri ha commesso una serie di errori che hanno fatto regredire il Milan allo stato attuale come da esempio:
1: mandare Pirlo in panchina e costringere la società a cedere il cervello del Milan
2: la maniacale ossessione del 4-3-1-2 anche quando non ci sono i requisiti (la scorsa stagione Muntari ha giocato 3 partite da trequartista)
3: l’incapacità di saper gestire talenti come Cassano Ibrahimovic e Ronaldinho
Un allenatore è davvero da grande squadra se riesce a dare una scossa all’ambiente,se ogni giornata riesce a fare giocare la squadra a meraviglia (cosa che a Montella riesce perfettamente con la Fiorentina) ma soprattutto se manda in campo la formazione giusta. Come può un intenditore di calcio permettere di fare giocare Boateng e Nocerino nelle condizioni in cui si trovano adesso? La società è stata chiara,largo ai giovani.. Ma allora perché non farlo? Esistono prospetti migliori di Nocerino anche tra le file della primavera (Cristante cercato da Chelsea e Barcellona),ma soprattutto il tecnico livornese lascia il panchina il giocatore più tecnico:Bojan. Contro il Siena ha avuto l’ennesima dimostrazione che l’inserimento del catalano tra gli undici rossoneri giova in pericolosità,incisività e gioco. El Shaarawy non è più costretto a fare tutto da solo e il Milan comincia a rendersi pericoloso in avanti. Una squadra,già decimata dalle partenze estive e da quelle che ne seguiranno nel mercato invernale, non può permettersi di privarsi di giocatori tecnici come Bojan ed Emanuelson dagli undici titolari. Il sogno del terzo posto è ipotizzabile solo a condizioni di un mercato di riparazione mirato a migliorare difesa e centrocampo con giocatori giovani e di talento come più volte accennato dal presidente Berlusconi. Al Milan servirebbero due difensori come Ogbonna e Astori oltre a due centrocampisti come Strotmann e Poli, questi sono i nomi che i tifosi rossoneri si aspettano dal mercato. Giovani già pronti e di sicuro affidamento, non esperimenti low cost come Traorè e Flamini. Il Presidente dovrebbe mantenere la promessa di ritornare a lottare su tutti i fronti a partire da questo mercato, perché il Milan merita rispetto,ma soprattutto merita di essere temuto da tutte le avversarie che si trova di fronte in merito al nome che porta. Nell’ultimo decennio siamo stati viziati da giocatori come Maldini,Nesta,Thiago Silva,Stam,Cafù,Serginho,Pirlo,Seedorf,Kakà,RuiCosta, Shevchenko, Inzaghi, Ibrahimovic, Pato, Cassano, Ronaldinho e tanti altri, e tutti i tifosi vogliono continuare a vedere giocatori che sappiano fare la differenza in campo e fuori,magari con un allenatore che faccia del bel gioco la risorsa principale del Milan.

Mirko Scimemi

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